Si è svolto questa mattina nella sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Isernia un incontro pubblico (vedi foto a sinistra) per discutere sui problemi della sanità molisana alla luce anche del riordino che dovrà essere effettuato. Al dibattito, presieduto dal presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Isernia, Ferdinando Carmosino, ha partecipato il direttore generale dell’Asrem, Mauro Pirazzoli, che ha risposto ai quesiti e alle problematiche illustrate dai medici presenti. In rappresentanza del Comune di Isernia è intervenuto il vicesindaco Maria Teresa D’Achille, mentre non era presente il presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura. Scarsa la presenza dei cittadini. Diversi i temi affrontati, a partire dalla questione della tutela del diritto alla salute. Il presidente Carmosino ha, infatti, evidenziato la preoccupazione per il progressivo venir meno dei servizi essenziali e, quindi, il problema di come tutelare il diritto alla salute in questa situazione. Il direttore generale Pirazzoli, a tal proposito, ha precisato che i livelli essenziali di assistenza sono garantiti e si è soffermato sulla carenza del personale. “La situazione dei Lea – ha detto il direttore generale dell’Asrem durante l’incontro – sta migliorando. Non c’e quindi una situazione di pericolo per gli utenti. Dall’altro canto, però c’è il grosso disagio da parte di chi opera nella sanità. Con il blocco del turn over, in sette anni c’è stato un calo di oltre mille operatori che sta mettendo a rischio il funzionamento delle unità operative. Un problema che si sta acuendo anche perché in altre regioni sono stati fatti i concorsi e alcuni operatori della sanità, che hanno partecipato, sono andati via”. Una carenza di personale medico e paramedico, divenuta cronica nel corso del tempo e che, adesso, potrebbe avere ripercussioni anche sull’attività chirurgica. Ad esempio, nel corso di alcuni interventi, è stata evidenziata la carenza di anestesisti-rianimatori al Veneziale di Isernia che rischia, nei prossimi giorni, di paralizzare l’attività chirurgica che, a quel punto, potrebbe essere garantita solo per l’emergenza-urgenza. Un problema questo su cui l’Asrem è, però, al lavoro per cercare nell’immediato delle soluzioni. Pirazzoli ha, quindi, sottolineato la complessiva disorganizzazione del sistema sanitario molisano che, a suo avviso, può essere superata, oltre che dai vertici dell’Asrem, anche con la collaborazione dello stesso personale sanitario. Il direttore generale ha anche esposto le problematiche relative ai tempi di attesa e dell’appropriatezza dei ricoveri. Sempre a proposito del personale, Pirazzoli è stato estremamente chiaro anche sul piano de fabbisogno e degli esuberi che dovrà essere redatto: “Nelle regioni in piano di rientro ci devono essere 10 dipendenti per ogni mille abitanti e quindi 3mila per il Molise. Attualmente ce ne sono 3mila 750”. Il numero degli esuberi ammonta dunque a 750 unità. Durante l’incontro, il primo di questo genere organizzato dall’ordine dei Medici di Isernia, Pirazzoli ha annunciato che i prossimi giorni saranno molto importanti per la futura organizzazione della sanità molisana. Tra una decina di giorni ci sarà un confronto al Ministero della Salute. E in quell’occasione, dovranno essere fatte valere quelle deroghe al regolamento attuativo del decreto Balduzzi tali da garantire la permanenza negli ospedali di almeno quelle discipline tempo-dipendenti, ossia quelle per le quali il tempo massimo di intervento previsto per il paziente deve avvenire nell’arco di novanta minuti. E’, inoltre, in via di definizione il piano di riorganizzazione sanitaria.
Mario Greco
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